ATTIVITÀ SCIENTIFICA E DIDATTICA
ATTIVITÀ SCIENTIFICA
Le ricerche di Claudia Storti si sono articolate intorno ad alcuni nuclei centrali: storia della legislazione statutaria, delle autonomie e delle istituzioni signorili in età medievale, storia della giustizia e del processo, storia del diritto internazionale privato e pubblico. Le pubblicazioni, gli interventi a convegni e le ricerche avviate in questi campi hanno analizzato tali temi nell'arco dell'esperienza storico-giuridica tra XII e XX secolo (Si omettono i riferimenti puntuali alle pubblicazioni, rinviando all'Elenco delle pubblicazioni più sotto riportato).
1. Storia della legislazione statutaria, delle autonomie e delle istituzioni signorili
Gli studi di questo settore della ricerca hanno avuto come principali oggetti d’indagine l’area lombarda tra XIII e XV secolo e la città di Pisa nel XII secolo.
Per quanto riguarda l’area lombarda, è appena stata stampata la raccolta degli scritti pubblicati nel corso di una ventina d’anni sulla legislazione statutaria dei due comuni cittadini di Bergamo e di Como e dei borghi di Monza, di Vigevano e di Crema, nella sua duplice esperienza di terra soggetta prima al dominio visconteo e poi alla Repubblica Veneta. Le esigenze della comparazione hanno indotto, in certi punti, ad approfondimenti su altri ordinamenti del territorio lombardo e, in maggior misura, su quelli di Milano, Pavia, Brescia e Cremona.
Gli studi sul comune di Bergamo del secolo XIII e sul suo assoggettamento prima alla signoria di Giovanni di Boemia nel 1331 e subito dopo a quella viscontea hanno costituito l’esordio della carriera scientifica di chi scrive, quando tali argomenti, appunto, sono stati affrontati sotto i diversi punti di vista dello studio e dell’edizione critica delle fonti del diritto, dell’indagine sulle matrici altomedievali e precipuamente longobardistiche del diritto lombardo anche attraverso l’analisi degli atti notarili, dell’indagine sulla dottrina di diritto comune (con particolare riguardo al giurista Alberico da Rosciate, che si annovera tra i legislatori cittadini e tra i consulenti della curia viscontea) e, successivamente, più in generale, sotto il profilo della elaborazione del concetto di autonomia e di «libertà» dei comuni tra XIV e XVI secolo, nel succedersi e nell’intersecarsi delle diverse e complesse teorie dei Dottori sulla potestas statuendi.
I fili della ricerca che unificano tra loro gli studi sulle fonti del diritto e sull’ordinamento giuridico delle città lombarde sono stati fortemente condizionati dalla collocazione – territoriale e cronologica - dei testi esaminati. Un tale «spaccato» di diritto statutario ha offerto l’occasione di ripercorrere gli itinerari dello scontro, o dell’incontro, tra l’esperienza delle autonomie - rappresentata a diversi livelli dalle vicende dei grandi Comuni del XIII e XIV secolo - e la costruzione in senso centralizzante della Signoria e del Ducato visconteo. Più che l’indagine sulle norme locali relative ai singoli rami del diritto, è stata privilegiata quella concernente l’evoluzione dei meccanismi di legislazione corrispondenti al ruolo o, meglio, al nuovo ruolo preteso o difeso dai Comuni di pari pari passo con l’evolversi della concezione centralizzante di governo che i Visconti tentavano di affermare.
Per taluni spunti prospettici relativi alla proiezione e all’efficacia del diritto statutario in età moderna, la ricerca si è spinta a considerare gli anni travagliati della transizione del Ducato di Milano dalla dominazione degli Sforza, a quella francese; sono stati vagliatii progetti di riforma elaborati da commissioni di giuristi pavesi e milanesi che, pur non avendo avuto attuazione, sono apparsi di particolare interesse per fare luce sulla contrapposizione tra la “resistente” concezione dell’autonomia e quella, infine, vittoriosa, dello statualismo imposto prima dalla monarchia francese e poi dall’Impero di Carlo V.
A questo scopo si è reso necessario estendere le indagini a fonti che fino ad alcuni anni or sono erano state scarsamente utilizzate dagli storici con la recensione e l'analisi delle fonti normative signorili e ducali, tuttora per lo più inedite, contenute in grandi raccolte manoscritte di lettere e di decreti, oltre che trascritte in alcuni casi come aggiunte agli statuti municipali. Lo studio di queste fonti, in parallelo con quello del diritto statutario e della scienza giuridica coeva, ha consentito di integrare le conoscenze sull'evoluzione del diritto e delle istituzioni di questa età sotto diversi profili e specialmente dal punto di vista del ruolo svolto dai giuristi nel tentativo di arginare le tendenze monopolizzanti e assolutistiche del potere visconteo. Particolarmente significativa, per quanto riguarda la giustizia, è apparsa la continua evoluzione del fondamentale istituto del consilium sapientis, ma non meno importanti sono le linee che si possono intravvedere nei modi in cui furono risolti, almeno sotto il profilo normativo, i problemi della repressione e del processo penale. L’azione di tutela delle autonomie e di richiamo a principi, che denomineremmo, con termini moderni, di legalità, condizionarono indubbiamente i Visconti nella scelta degli strumenti di legislazione e di governo allo scopo di contemperare le contrapposte esigenze di accentramento e uniformazione del dominio nell'irrinunciabile rispetto del particolarismo municipale. Particolari spunti di riflessione sull’ambiente politico e istituzionale del periodo centrale per la formazione del dominio visconteo, quelli compresi tra il 1350 e il 1370, sono stati offerti dalle testimonianze di Francesco Petrarca negli anni della sua collaborazione con la corte milanese.
Le note sullo statuto di Ascoli, appartenente allo Stato della Chiesa, e su quello di Lucca del 1308, di carattere spiccatamente "popolare", hanno costituito un’incursione su tradizioni giuridiche, politiche ed istituzionali differenti da quella lombarda. Tali incursioni hanno offerto l’occasione per verificare convergenze e divergenze nella storia «regionale» del ius proprium e nell’assetto delle istituzioni giuridiche cittadine e degli istituti processuali e per individuare talune dinamiche comuni alla molteplice e difforme varietà del particolarismo di età medievale. Per quanto concerne più specificamente gli statuti di Lucca, la comparazione delle norme statutarie del 1308 con quelle dei successivi ordinamenti, attuati sotto il governo signorile di Castruccio Castracani nel 1321 e di Giovanni di Boemia del 1331, e con le coeve esperienze signorili degli Scaligeri a Verona e del re boemo a Bergamo, ha consentito di verificare i criteri ispiratori delle diverse esperienze “popolari” e “monocratiche” delle forme di ordinamento delle istituzioni giuridiche.
Gli studi sull’area lombarda, si sono sviluppati più recentemente, abbandonando la prospettiva eminentemente cittadina e spostando l’attenzione ad alcune realtà rurali.
I due aspetti, delineati più sopra, - quello della insopprimibile dialettica tra governo centrale ed autonomie, ben evidenziato anche da fonti non strettamente giuridiche, e quello del dibattito giuridico sui nodi spinosi della giustizia e del processo - sono stati infine oggetto di uno studio, sulla base di fonti statutarie di comunità rurali, plebane e di valle del territorio prealpino lombardo e piemontese, di fonti dottrinali e di atti giudiziari e amministrativi dei secoli XVI-XVIII (precipuamente relativi alla Valsesia), incentrato sulle categorie della "separazione" e della "libertà", sia sotto il profilo del diritto pubblico del Ducato di Milano, sia sotto il profilo delle origini delle categorie del diritto internazionale pubblico. Alcuni dei dati conseguiti in questo studio sono ora oggetto di riflessione e rielaborazione nelle ricerche concernenti i profili medievistici della formazione del diritto internazionale pubblico, ai quali si farà cenno più oltre.
Le origini del fenomeno comunale sono state analizzate anche alla luce degli straordinari testi pisani del Costituto dell'uso e del Costituto della legge della seconda metà del XII secolo, ancora inediti al tempo della pubblicazione delle ricerche. Non è stato trascurato il collegamento con il coevo sviluppo della scienza giuridica profondamente sensibile all'esperienza pratica, da un lato, e, dall'altro, tesa ad una sistemazione razionale sia delle diverse fonti giuridiche concorrenti tra loro che del contrasto tra i principi dell'autonomia e dell'unità dell'Impero. Il contrappunto tra le fonti normative pisane e la dottrina giuridica del XII secolo possono essere considerati come una prospettiva significativa anche per la didattica sugli sviluppi del decisivo scontro tra Impero e autonomie che costituisce uno dei momenti fondamentali della storia dell'Europa, delle sue istituzioni e della sua cultura e tradizione giuridica e sono al centro di ricerche ancora in corso, che tengono conto dei risultati degli studi storici più recenti.
2. Storia della giustizia e del processo
Gli studi sui caratteri del processo civile e penale tra medioevo e età moderna e sulle forme stragiudiziali di composizione dei conflitti tra la fine del XII secolo e la metà del XIII hanno offerto spunti per uno studio più articolato sulle riforme dell’ordinamento giudiziario e del processo civile e penale degli ultimi due secoli e sull’ampio dibattito, di sovente considerevolmente vivace, che si svolse dopo l’unificazione italiana, per la definizione del ruolo del giudice, dell’avvocato e del pubblico accusatore.
Alla storia della giustizia e del processo tra Ottocento e Novecento si collegano le ricerche avviate fin dagli anni Novanta, nel quadro degli incontri di studio promossi dai Prof. Giulio Vismara e Antonio Padoa Schioppa con gli Istituti di storia giuridica di Montpellier, Francoforte e Berkeley.
Cinque contributi su questi temi di indagine sono stati condotti sulle fonti dottrinali, giurisprudenziali e legislative di quell'epoca. Due riguardano essenzialmente la giustizia e il processo civile e sono incentrati sulla natura e la funzione della testimonianza e sulla riforma dell’ordinamento giudiziario, con particolare riguardo al ruolo del giudice. Tre hanno avuto a precipuo oggetto di indagine i dibattiti sulla codificazione del processo penale dopo l'Unificazione italiana, animati dalla dialettica e dal contrasto tra i principi liberali rappresentati complessivamente dagli istituti compresi sotto il titolo di diritto di difesa, da un lato, e, dall'altro, dalle esigenze di controllo sulla repressione penale espresse da taluni ambienti governativi e dall'orientamento scientifico "positivo". Hanno riguardato essenzialmente l’analisi delle imperfezioni del codice di procedura penale del 1865, l’attività di preparazione dei successivi codici di rito del 1913 e del 1930, nonché la giurisprudenza che ha dato applicazione a tali codici nella continua tensione e contrapposizione tra tutela del diritto individuale di difesa e difesa delle prerogative della magistratura. Si tratta degli studi incentrati sulla funzione e sul ruolo della giuria, dell'avvocato e del pubblico ministero.
Da ultimo, due progetti di ricerca diretti come responsabile di unità locale e coordinati con i colleghi di altre Università italiane, nel quadro dei Progetti di Ricerca di Interesse Nazionale cofinanziati dal Ministero dell’Università e della Ricerca sono stati incentrati, il primo, sulla Lombardia nel periodo compreso tra Risorgimento ed Unificazione politica e legislativa con particolare riguardo al rapporto tra cultura scientifica e prassi del diritto e, il secondo, sul problema della natura e della struttura della fase istruttoria nel processo penale, che diede vita, oltre che ad un intenso dibattito dottrinale, anche ad una considerevole evoluzione della giurisprudenza di Cassazione: Quest’ultima in più occasioni, si pronunciò in maniera innovativa sui nodi normativi più incerti o controversi di questa delicatissima fase del processo. Dopo l’intervento al Convegno del 2005 su Riti tecniche interessi. Il processo penale tra Otto e Novecento, è tuttora in corso la ricerca proposta e finanziata nel 2005 e coordinata con colleghi di Macerata e di Siena, sul tema La logica dell’istruzione nel processo penale italiano (1865-1930). Tale programma di ricerca si concluderà nel prossimo mese di ottobre con un convegno su Processo penale e opinione pubblica e la presentazione degli elaborati di tutti i membri dell’unità di Como vertenti su alcuni processi celebri di fine Ottocento e primo Novecento e, per quanto concerne chi scrive, su una rilevazione complessiva delle principali tendenze in materia di istruzione evidenziate da più di un migliaio di sentenze della Corte di Cassazione tra 1890 e 1930.
Nell’ambito degli studi sul ceto forense, avviati dal comitato per gli studi storici del Consiglio Nazionale Forense, dopo una prima indagine sui principi della deontologia professionale nell’ordinamento forense del regno Lombardo-Veneto presentata a Roma nel 2005, nell’ambito del programma elaborato da Gigliola di Renzo Villata sul tema L’arte del difendere, è stato svolto uno studio su una complessa questione di conflitto di competenza e di giurisdizione, connotata altresì da profili commercilistici, amministrativistici e giusinternazionalistici, che ha dato modo di indagare sulle tecniche argomentative utilizzate sia dalla giurisprudenza, sia dal ceto forense all’indomani della svolta codificatoria impressa da Napoleone.
3. Storia del diritto internazionale.
Sono proseguiti in diversi filoni di ricerca gli studi sul diritto internazionale, che erano iniziati alla metà degli anni Ottanta su temi del diritto internazionale privato con alcuni articoli, con la monografia Ricerche sulla condizione giuridica dello straniero in Italia dal tardo diritto comune all'età preunitaria. Aspetti civilistici e con lo scritto, concernente il dibattito sulla reciprocità di trattamento che portò alla decisiva riforma del codice del 1942, preparato in occasione delle celebrazioni dei cinquant’anni del codice civile.
Le indagini sul tema delicato e oggi più che mai attuale della condizione giuridica dello straniero, che si erano già sviluppate con indagini sulla dottrina medievale nel 1993 e nel 1996, sono riprese in quest’anno con la presentazione a Parigi nell’ambito di un convegno internazionale e interdisciplinare sul tema La liberté de circuler de l’antiquité à nos jours: concepts et pratiques.
Lo studio sul ruolo del giurista docente genovese Ludovico Casanova, risalente al 2000 e incentrato sul dibattito di metà Ottocento sul principio di nazionalità e su istituti cardine del diritto internazionale privato e pubblico tra Risorgimento e unificazione politica italiana, aveva già offerto l’occasione di un affondo su alcuni temi del diritto internazionale pubblico sui quali si concentrano gli interessi di chi scrive in questi ultimi anni.
Scopo della ricerca è quello di indagare sulle radici medievali delle grandi opere del diritto delle genti (in particolare di quelle di Alberico Gentili e Ugo Grozio) che segnarono l’inizio ufficiale della disciplina del diritto internazionale pubblico tra fine Cinquecento e inizio del Seicento. In questo contesto è in corso di stampa la comunicazione presentata nel convegno internazionale della Société d’Histoire du droit su L’armée, la paix, la guerre sul trattato del giurista lombardo Martino Garati che sintetizza il dibattito dottrinale di fine Trecento in materia di trattati ed alleanze. La continuazione di tali studi – che si avvalgono anche del considerevole numero di opere che, tra fine Settecento e primo Ottocento, misero a fuoco il problema della natura del diritto internazionale - si è resa possibile nell’estate del 2006 anche grazie ad una fellowship concessa dalla Robbins Collection di Berkeley (Cal).
4 - International Research Center for Local Histories and Cultural Diversities
Nell’ambito delle iniziative dell’International Research Center for Local Histories and Cultural Diversities dell’Università degli Studi dell’Insubria, che Claudia Storti dirige fin dalla sua istituzione nel 1999, sono stati impostati progetti di ricerca interdisciplinare, con il coinvolgimento e il contributo delle scuole più rappresentative della storia politica, giuridica, economica, artistica e letteraria, nell’intento di impostare e rafforzare criteri metodologici rigorosi negli studi sulle storie locali e in considerazione del sempre controverso rapporto tra storia generale e storia locale.
Il sostegno dell’Ateneo, le risorse acquisite anche tramite il finanziamento di enti pubblici e di privati e la collaborazione di personale qualificato hanno consentito di procedere con diversi filoni di ricerca. Si è rivolto innanzitutto un particolare interesse sia alla ricognizione sia alla pubblicazione delle fonti del diritto locale: per quanto concerne Varese, sono state edite le pergamene del Monastero di Santa Maria del Monte di Velate, per quanto concerne Como, dopo la pubblicazione della matricola dei notai dei secoli XV-XVII è ormai in avanzato stato di preparazione l’edizione critica del cospicuo statuto sforzesco del 1458. Nell’ambito del progetto di pubblicazione della Storia di Varese, si è dato avvio ormai da quattro anni ad una meticolosa ricognizione dei fondi dei secoli XIV e XV dell’Archivio di Stato di Milano che hanno portato alla ricognizione e alla recensione in data-base di migliaia di carte pertinenti alla storia del borgo varesino e del suo territorio.
Nell’ambito delle ricerche, iniziate da un paio d’anni, sui magistri comacini, che è tema particolarmente sensibile per il territorio insubre, è stato pubblicato un volume dedicato alla controversa questione storiografica sull’origine e sulla diffusione del mito dei magistri citati negli editti longobardi, che ha coinvolto studiosi di tutti i rami delle discipline storiche sia italiani che stranieri fin dal sec. XVIII. E’, inoltre, in preparazione per il 2008 un congresso internazionale in collaborazione con il Centro Italiano di Studi sull’Alto Medio Evo di Spoleto.
Con la costituzione di un Centro di Documentazione, si sta ora realizzando in accordo con la Biblioteca del Senato della Repubblica un programma per l’edizione on-line dei principali statuti lombardi e italiani che incrementerà il servizio già offerto dalla medesima Biblioteca del Senato.
ATTIVITÀ DIDATTICA
Ricercatore presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Milano dal 1980 al 1992.
Vincitrice del concorso a posti di Professore universitario di ruolo, IIa Fascia gruppo N120 Storia del diritto italiano, in base al D.M. 10 aprile 1992, dal 1/11/1992 al 31/10/1993, ha svolto l’insegnamento di Diritto comune presso la Facoltà di Giurisprudenza dell'Università degli Studi di Trieste e per supplenza quello di Storia del diritto italiano nella stessa Facoltà
Dal 1/11/1993 al 31/10/95 ha prestato servizio come professore associato a tempo pieno presso la Facoltà di Giurisprudenza dell'Università degli Studi di Milano
Con D. R. n. 6465 dell'11/11/1996 è stata nominata dal 1° novembre 1995 professore associato confermato a tempo pieno per la disciplina di Storia del diritto italiano - settore scientifico disciplinare N19X -, presso la Facoltà di Giurisprudenza dell'Università degli Studi di Milano, dove ha prestato servizio fino al 31/10/1998.
Dal 1/11/1993 ha tenuto gli insegnamenti di Storia del diritto italiano nel II corso di laurea presso la sede di Milano-Bicocca e dal 1/11/1994 anche la supplenza di Storia del diritto italiano nel III corso di laurea presso la sede di Como.
Dal 1/11/1998 al 31/10/1999 ha prestato servizio in qualità di professore associato confermato a tempo pieno presso la Facoltà di Giurisprudenza dell'Università degli Studi di Milano – Bicocca, per l’insegnamento di Storia del diritto italiano, e come supplente, per l’insegnamento di Storia delle codificazioni moderne.
Con D. R. n. 854 del 28 ottobre 1999 è stata nominata professore straordinario presso la Facoltà di Giurisprudenza con sede in Como dell'Università degli Studi dell'Insubria a decorrere dal 1/11/1999 e chiamata a ricoprire con regime a tempo pieno il posto di Ia Fascia per il settore disciplinare N19X, successivamente reinquadrata nel settore scientifico disciplinare JUS 19 ai sensi del D.M. 4/10/2000.
Dal 1/11/1999 ha tenuto nella medesima Facoltà il corso base di Storia del diritto italiano divenuto nell'a.a. 2001-2002 Storia del diritto medievale e moderno e dall' a.a. 2001-2002 al 2005-2006 anche il corso di Storia delle codificazioni moderne.
Negli a.a. 1999-2000 e 2000-2001, presso la Facoltà di Giurisprudenza dell'Università degli Studi di Milano-Bicocca, ha tenuto, inoltre, in affidamento sia il corso base che il corso progredito di Storia del diritto italiano.
Dopo l’istituzione della Laurea Magistrale in Giurisprudenza nell’a.a. 2006-2007 ha svolto il corso base di Storia del diritto medievale e moderno presso la sede di Como e, per supplenza, quello di Storia del diritto contemporaneo presso la sede di Varese.
Dal 1 novembre 2007 ha preso servizio presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Milano, nel settore scientifico disciplinare IUS 19 (Storia del diritto medievale e moderno) per ricoprire la III cattedra dell’insegnamento di Storia del diritto medievale e moderno.
- INCARICHI ACCADEMICI
E' stata coordinatore del Dottorato di ricerca di Storia della dottrina e delle istituzioni giuridiche dell'Università degli Studi dell'Insubria per i cicli XVI - XXIII ciclo.
Dal 1° novembre 1999 è Direttore dell'International Research Center for Local Histories and Cultural Diversities, centro speciale di ricerca dell'Università degli Studi dell'Insubria, che nel 2000 e nel 2001 ha organizzato oltre che attività di ricerca anche corsi di perfezionamento postlaurea sulla storia delle fonti documentarie e sulla storia della giustizia. Conserva attualmente il ruolo di Direttore scientifico del medesimo Centro.
Dal 1° ottobre 2002 al 31 ottobre 2007 è stata Preside della Facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi dell’Insubria.
Dal 12 ottobre 2006 al 31 ottobre 2007 è stata membro della Giunta della Conferenza dei Presidi delle Facoltà di Giurisprudenza.
Elenco delle pubblicazioni
Monografie
Diritto e istituzioni a Bergamo dal comune alla signoria, Milano 1984 (Università degli Studi di Milano. Facoltà di Giurisprudenza. Pubblicazioni dell'Istituto di Storia del diritto italiano, 10)
Ricerche sulla condizione giuridica dello straniero in Italia dal tardo diritto comune all'età preunitaria. Aspetti civilistici, Milano 1989 (Università degli Studi di Milano. Facoltà di Giurisprudenza. Pubblicazioni dell'Istituto di Storia del diritto italiano, 14)
Intorno ai Costituti Pisani della legge e dell'uso (secolo XII), GISEM, Liguori Editore, Napoli 1998 (Europa Mediterranea Quaderni 11)
Edizioni
Lo statuto di Bergamo del 1331, Milano 1986 (Fontes. Fonti storico giuridiche. Statuti 1)
Raccolte di scritti
Scritti sugli statuti lombardi, Milano 2007 (Università degli Studi dell’Insubria. Facoltà di Giurisprudenza 29)
Articoli
Prassi dottrina ed esperienza legislativa nell'"Opus statutorum" di Alberico da Rosciate, in "Confluence des droits savants et des pratiques juridiques". Actes du colloque de Montpellier (12-14 décembre 1977), Milano 1979, pp.435-489
La tradizione longobarda nel diritto bergamasco: i rapporti patrimoniali tra coniugi, in "Diritto comune e diritti locali nella storia dell'Europa". Atti del convegno di Varenna (12-15 giugno 1979), Milano 1980, pp.481-553
voci Corredum (bei der Normannen in Sizilien) e Eid (Italien), in "Lexicon des Mittelalters", rispettivamente b.II, col.279 e b.III, col.1681-1682
Statuti viscontei di Bergamo, in "Atti del convegno Statuti rurali e statuti di valle. La provincia di bergamo nei secoli XII-XVIII", a cura di M. R. CORTESI (Bergamo 5 marzo 1983), Bergamo 1984 (Fonti per lo studio del territorio bergamasco V), pp.51-92
Rappresentazione (Successione per)(diritto intermedio), in "Enciclopedia del diritto", vol.XXXVIII, pp.. 631-646
Aspetti della condizione giuridica dello straniero negli statuti lombardi dei secoli XIV e XV, in “Archivio Storico Lombardo” (1985), pp.9-66
Quelques réflections sur le statut personnel et la règle "locus regit actum" dans le droit de la Restauration italienne, in "Le juriste suisse face au droit et aux jugements étrangers. Ouverture ou repli?", Fribourg 1988 (Université de Berne, Fribourg, Génève, Lausanne et Neuchàtel. Enseignement de 3e cycle de droit 1987, publié sous la direction de François Knoepfler), pp. 3-10
Lo statuto quattrocentesco di Crema, in "Crema 1185. Una contrastata autonomia politica e territoriale", Cremona 1988 (Centro culturale Sant'Agostino. Quaderno 5), pp.155-179
Aspetti generali della legislazione statutaria lombarda in età viscontea, in "Legislazione e società nell'Italia medievale. Per il VII Centenario degli Statuti di Albenga (1288)". Atti del Convegno. Albenga, 18-21 ottobre 1988, Bordighera 1990, pp.71-101
Separazione dei beni del defunto (storia), in "Enciclopedia del diritto", vol.XLI, Milano 1989, pp.1455-1474
Appunti sugli statuti lombardi in "Gli statuti cittadini. Criteri di edizione - Elaborazione informatica". Ferentino 20-21 maggio 1989, Roma 1990, pp.13-18
Appunti in tema di "Potestas condendi statuta, in "Statuti città territori in Italia e Germania tra medioevo e età moderna" a cura di G. CHITTOLINI E D. WILLOWEIT, Bologna 1991 (Annali dell'Istituto Storico Italo-Germanico in Trento Quaderno 30), pp. 319-343 e in traduzione tedesca: Betrachtungen zum Thema "Potestas condendi statuta", in "Statuten Stadte und Territorien zwischen Mittelalter und Neuzeit in Italien und Deutschland", hrsg. von G. CHITTOLINI - D. WILLOWEIT, Berlin 1992 (Schriften des Italienisch-Deutschen Historischen Instituts in Trient, b.3), pp.251-270
"Aequalitas servanda est in iudiciis". Il principio dell' uguaglianza delle parti nel processo del diritto comune classico, in "Rivista internazionale dei diritti dell'uomo" 5 (1991), pp.58-81
Statuti e decreti. Cenni sulla legislazione vigevanese nel Trecento, in "Metamorfosi di un borgo. Vigevano in età visconteo-sforzesca" a cura di GIORGIO CHITTOLINI, Milano 1992, pp.43-53
voci Legnaticum, Liber Consuetudinum Mediolani, Pisanum Constitutum (Constitutum legis constitutum usus) in "Lexicon des Mittelalters"
The Legal Status of Foreigners in Italy (XIVth-XVIth Centuries). General Rules and their Enforcement in Civil and Commercial Cases, in "Of Strangers and Foreigners (Late Antiquity - Middle Ages)" ed. by L. MAYALI - M.M. MART, Robbins Collection, University of California at Berkeley 1993 (Studies in Comparative Legal History), pp. 97-135
Il ritorno alla reciprocità di trattamento. Profili storici dell'art.16, primo comma disp. prel. del codice civile del 1942, in “I cinquant'anni del codice civile”, Atti del Convegno di Milano 4-6 giugno 1992, vol. II Comunicazioni, Milano 1993 (Università degli Studi di Milano. Facoltà di Giurisprudenza), pp. 501-557
Le consuetudini milanesi, in "Milano e la Lombardia in età comunale secoli XI-XIII", Milano 1993, pp.72-73
Statuti di Monza del XIV secolo: formazione e caratteri generali; - Istituzioni monzesi tra XIV e XV secolo in "Gli statuti medievali di Monza. Saggi critici", Milano 1993, pp.17-48
Capacità e credibilità del testimone nella giurisprudenza italiana tra Ottocento e Novecento in "Subjektivierung des justiziellen Beweisverfahrens. Beiträge zum Zeugenbeweis in Europa und den USA (18.-20. Jahrhundert)", hrsg. von A. GOURON, L. MAYALI, A. PADOA SCHIOPPA UND D. SIMON, Sonderdruck, Frankfurt am Main 1994, pp. 1-61
Stratificazione delle fonti normative e tradizione storiografica: il modello pisano, in GISEM 1992-1994. Bollettino, 3, Pisa 1994, pp. 73-80
La dignità e l'autonomia del giudice civile in Italia nella seconda metà del secolo XIX, in "Europäiache und Amerikanische Richterbilder" hrsg. A. GOURON, L. MAYALI, A. PADOA SCHIOPPA, D. SIMON, Frankfurt am Main 1996, pp. 195-250
Per un’indagine sui costituti pisani. Alle origini del ius proprium tra continuità e rinnovamento, in "Tradizioni normative cittadine e Diritto Internazionale nell'Europa dei secoli XII-XV", Pisa 12-15 dicembre 1994 (in corso di stampa)
Giudici e giuristi nelle riforme viscontee del processo civile per Milano (1330-1386) in “Ius Mediolani, Studi di storia del diritto milanese offerti dagli allievi a Giulio Vismara", Milano 1996, pp. 47-187
Introduzione in "Lo statuto di Bergamo del 1353" a cura di G. Forgiarini, Fontes, Statuti 2 Milano Spoleto 1996 (Centro Italiano di Studi sull'Alto Medioevo).
Edizioni di statuti nel secolo XVI: qualche riflessione sul diritto municipale in Lombardia tra medioevo ed età moderna, in “Dal dedalo statutario”. Atti dell'incontro di studio dedicato agli Statuti. Centro seminariale Monte Verità, 11-13 novembre 1993", Archivio Storico Ticinese 118(1995), pp. 193-218.
Foreigners in Mediaeval Italy, in "Citizenship and Immigration. Proceedings of the conference held at the University of Milano Law Faculty, November 7-9, 1996", ed. by VINCENZO FERRARI, THOMAS HELLER AND ELENA DE TULLIO, Milano, Giuffrè Editore 1998, pp. 27-36.
Giuria penale ed errore giudiziario. Questioni e proposte di riforma alle soglie della promulgazione del codice di procedura penale italiano del 1913, in "Error iudicis. Juristische Wahrheit und justizieller Irrtum", hrsg. hrsg. A. GOURON, L. MAYALI, A. PADOA SCHIOPPA, D. SIMON, Frankfurt am Main 1998 (Jus Commune, Sonderhefte), pp. 257-318 e in "Studi in ricordo di Giandomenico Pisapia", vol. III, Criminologia, Giuffré Editore, 2000, pp. 639-710
Caratteri della giustizia negli Statuti di Ascoli Piceno del 1377, in "Gli Statuti delle città: l'esempio di Ascoli nel secolo XIV", Atti del Convegno di studio svoltosi in occasione della dodicesima edizione del Premio internazionale Ascoli Piceno, Ascoli Piceno, 8-9 maggio 1998, a cura di E. MENESTÒ, Centro internazionale di Studi sull’alto medioevo, Spoleto 1999, pp. 37-69
Difensori e diritto di difesa nel processo penale italiano nel primo decennio dell'unificazione legislativa, in "Officium advocati" hrsg. L. MAYALI, A. PADOA SCHIOPPA, D. SIMON, Frankfurt am Main 2000 (Jus Commune, Sonderhefte), pp. 319-392
Per un'indagine sui costituti pisani. Alle origini del ius pooprium tra continuità e rinnovamento, in “A Ennio Cortese”, scritti promossi da D. MAFFEI, Roma, Il Cigno Edizioni, 2001, t. III, pp. 387-400 e in "Legislazione e prassi istituzionale a Pisa (secoli XI-XIII). Una tradizione normativa esemplare" a cura di G. ROSSETTI, Napoli, GISEM, Liguori Editore 2002 (Europa Mediterranea Quaderni 16), pp. 17-31
Ludovico Casanova e le sue Lezioni di diritto internazionale, in "Giuristi Liguri dell'Ottocento", Atti del Convegno organizzato dall’ Accademia Ligure di Scienze e Lettere in collaborazione con l’Accademia delle Scienze di Torino e l’Istituto Lombardo – Accademia di Scienze e lettere, Genova, 8 aprile 2000, Genova 2001, pp. 53-94
Autonomie e centralizzazione: Como, Varese e il diritto del Trecento visconteo, Prolusione per l'inaugurazione dell'anno accademico 2000-2001, Università degli Studi dell'Insubria, Como, Villa Erba 30 gennaio 2001, in “Studi di storia del diritto italiano”, III, Milano, Giuffrè Editore, 2001 (Università degli Studi di Milano, Facoltà di Giurisprudenza. Pubblicazioni dell’Istituto di Storia del diritto italiano, 27), pp. 365-388
“acciò che le cause passino più consultamente e con minor rechiamo”. Nodi della giustizia nei primi anni del dominio di Luigi XII a Milano, in "Milano e Luigi XII. Ricerche sul primo dominio francese in Lombardia (1499-1512)", Milano, Franco Angeli, 2001, pp. 147-165
La torture dans les statuts lombards (XIV siècle), in "La torture judiciaire. Approches historiques et juridiques", sous la direction de B. DURAND et L. OTIS-COUR, Lille, Centre d’histoire judiciaire Editeur, 2002, vol. I, pp. 451-470
Compromesso e arbitrato nella Summa totius artis notariae di Rolandino, in "Rolandino e l'ars notaria da Bologna all'Europa", Atti del Convegno Nazionale di Studi storici sulla figura e l'opera di Rolandino organizzato dal Consiglio notarile di Bologna sotto l'egida del Consiglio nazionale del notariato Bologna 9/10 ottobre 2000 a cura di G. TAMBA, Milano Giuffrè Editore 2002, pp. 331-376
Insubres sumus non latini. In nota alle fonti storiche lombarde sulla regio Insubria tra XV e XIX secolo in R. DIONIGI, Insubres e Insubria: saggio bibliografico e antologia di fonti, Varese 2002, pp. 20-47
Gli Statuti di Lucca e di Bergamo all’epoca di Giovanni e Carlo di Boemia, in "Medioevo Europeo: Giovanni e Carlo di Lussemburgo in Toscana (1331 – 1369)" Atti del Convegno Internazionale di 14 luglio 2002, Quaderni Lucchesi di Studi sul medioevo e sul Rinascimento 3(2002), pp. 149-174
Accusare il delitto, difendere l'innocenza. Le impugnazioni del pubblico ministero nella legislazione e nella dottrina italiane nella prima metà del XX secolo, in “Amicitiae Pignus in ricordo di Adriano Cavanna”, Milano, Giuffrè, 2003, vol. III, pp. 2191-2236 e in “Staatsanwaltschaft. Europäische und amerikanische Geschichten,“ hrsg. von BERNARD DURAND, LAURENT MAYALI, ANTONIO PADOA SCHIOPPA UND DIETER SIMON, Fankfurt am Main, Vittorio Klostermann, 2005, pp.357-400.
La montagna e le sue libertà: la Valsesia "terra separata" tra XIV e XVIII secolo ora in
R. Dionigi- C. Storti Storchi, Pesca alla Valsesiana, Pavia, Cardano Editore, 2002, pp. 23-26
Gerolamo Cardano “giurista” e la giustizia, in “Gerolamo Cardano nel suo tempo” Atti del convegno 16-17 novembre 2001, Pavia, Edizioni Cardano 2003, pp. 207-219
La libertà dei pescatori in R. Dionigi, Anelli sull’acqua. Testi e immagini per storie di pesci e di pesca a mosca, Varese, Insubria University Press – International Research Center for Local Histories and Cultural Diversities, [2004], p. 347-374
“Preparare in ogni modo alla pratica”. Il programma dei periodici giuridici milanesi dal decennio di Resistenza all’Unificazione legislativa (1850-1860) in Formare il giurista. Esperienze nell’area lombarda tra Sette e Ottocento, a cura e con un saggio introduttivo di GIGLIOLA DI RENZO VILLATA, Milano, Giuffrè editore, 2004, pp. 459-495
Francesco Petrarca: politica e diritto in età viscontea in “Petrarca e la Lombardia”. Atti del Convegno di Sudi” Milano, 22-23 maggio 2003, a cura di GIUSEPPE FRASSO, GIUSEPPE VELLI, MAURIZIO VITALE, Editrice Antenore, Roma – Padova 2005 (Ente Nazionale francesco Petrarca. Studi sul Petrarca 31), pp. 77- 121
Et ego dominus abbas veniam vobiscum. Gli anni 1203-1205 nella storia delle comunità di Delebio e di Chiavenna, in “La nascita del comune rurale nelle Alpi centrali" in occasione dell'800° della costituzione del comune di Delebio” (in corso di stampa)
Note introduttive a Le carte della chiesa di Santa Maria del Monte di Velate vol. I, 922-1170, a cura di PATRIZIA MERATI, con note introduttive di CLAUDIA STORTI STORCHI e MARIA FRANCA BARONI, Varese, Insubria University Press, 2005 (Fonti 1 International Research Center for Local Histories and Cultural Diversities)
Consuetudini e statuti: un itinerario sul fondamento delle autonomie tra prassi e scienza giuridica nella Lombardia nord-occidentale tra Verbano e Valsesia, in Gli statuti del Verbano, Atti della Giornata di Studio organizzata dal Centro culturale Elisarion a cura di FILADELFO FERRI, Minusio-Locarno 8 novembre 2003 , Varese, Insubria University Press, 2007, pp. 27-86.
Difetti del sistema e difetti di uomini. Citazione diretta e logica dell’istruzione dal codice di procedura penale del 1865 alle soglie della pubblicazione del codice del 1913, in “Riti techiche interessi. Il processo penale tra Otto e Novecento”. Atti del Convegno di Foggia 5-6 maggio 2005, a cura di MARCO NICOLA MILETTI, Milano, Giuffrè, 2006, pp. 227-263.
L’insegnamento della storia giuridica medievale: ossrvazioni e proposte in “Scopi e metodi della storia del diritto e formazione del giurista europeo”. Incontro di studio, éadova 25-26 novembre 2005 (in corso di stampa)
Le code Napoléon a-t-il voulu deroger à ces principes. L'ancienne jurisprudence e l'applicazione della disciplina del code Napoléon in tema di domicilio, in:
“L'arte del difendere. Allegazioni avvocati e storie di vita a Milano tra Sette e Ottocento”., a cura di MARIA GIGLIOLA DI RENZO VILLATA, Milano, Giuffre' Editore (Università degli Studi di Milano. Facoltà di Giurisprudenza. Pubblicazioni dell'Istituto di Storia del Diritto Medievale e Moderno 36), pp. 119-163
Natura foederis haec est quod unus adiuvat alium. Le traité de confederatione, pace & conventionibus Principum par Martinus Garatus Laudensis, in « L’armée, la paix, la guerre », Journées Internationales d’Histoire du Droit de Valladolid, 8-11 juin 2006 (in corso di stampa).
L’étranger mobile entre droit des gens et ius proprium:contradictions (et pragmatisme) de la jurisprudence médiévale, in «La liberté de circuler de l’antiquité à nos jours: concepts et pratiques» Paris 21-24 mars 2007 (in corso di stampa)
Gli statuti tra autonomie e centralizzazioni, in “Il diritto per la storia: gli studi storico giuridici nella ricerca medievistica” II settimana di Studi Medievali, Istituto storico italiano per il Medio evo, 21-24 maggio 2007 (in corso di stampa)