Family Travels - sulle orme del passato. Viaggio alla riscoperta dell’Italia degli anni Cinquanta

Day 1 – La partenza 

Day 2 – Arquata Scrivia, e la riscoperta dei primi scatti 

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Lunedì 9 novembre, dalle ore 14.30 alle 17.30 Albachiara Papi ha illustrato i risultati del progetto in una webinar rivolta agli studenti e a tutti coloro che sono interessati all'idea di questo viaggio-reportage.

Sono interventuti con lei:

Anna Maria Fumagalli Papi: Inizio di un’avventura. Ovvero come nacque l’idea di intraprendere questo viaggio

Sara Fontana: Presentazione dell’archivio Vivi Papi

Claudia Biraghi: Fotografia di viaggio, fotografia di paesaggio. Una possibile fonte storica

Modererà il prof. Gianmarco Gaspari

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L’idea di questo viaggio-reportage, fatto con una bici-cargo a pedalata assistita lungo un itinerario seguito nel lontano 1955 da un gruppo familiare che viaggiava in motocarrozzetta, è venuta, all’inizio di un anno poi rivelatosi assai problematico, ad Anna Maria Fumagalli Papi, ricordando i racconti con cui il marito fotografo l’aveva affascinata ai tempi del loro primo incontro, negli anni Settanta, e rivedendo gli scatti che li illustravano.

Alla realizzazione del progetto, avvenuta quasi contro ogni previsione, e non senza difficoltà, ha poi provveduto Albachiara, figlia di Vivi e Anna Maria, giovane donna che ha condiviso l’avventura con le sue due bambine, e con il marito che, seguendole o precedendole in auto, ha finito con il fare un viaggio tutto suo.

Così, da Santa Maria del Monte a Pisa, si è svolto un percorso originale ed ecosostenibile, attraverso un caleidoscopio di incontri, paesaggi e sapori, pedalate, ospitalità e cambi di programma, all’insegna della determinazione, della sfida personale e della serendipità, con l’emozione di ripercorrere azioni e pratiche di un papà non più vicino, e con la collaborazione di una famiglia unita anche dall’amore per la fotografia.

Il progetto ha avuto il supporto del Dipartimento di Scienze Umane e dell’Innovazione per il Territorio e in particolare del Centro di Ricerca per le Storie Locali, che ospita e gestisce l’archivio fotografico Vivi Papi presso la sede universitaria di villa Toeplitz, a Varese.

Ai fini della ricerca, della fruizione e della valorizzazione dell’archivio, che è di proprietà dell’Università degli Studi dell’Insubria, il lavoro di Albachiara Papi ha portato utili frutti: ad esempio, ha permesso di verificare l’esatta ubicazione di molti scatti finora di attribuzione incerta, di effettuare foto che permettono la comparazione degli stessi luoghi, a distanza di 65 anni, e di far conoscere, anche al di fuori del territorio insubrico, il fondo Vivi Papi e la ricchezza delle immagini storiche in esso contenute.

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Di seguito la stessa protagonista racconta come è nato questo originale progetto:

Mi chiamo Albachiara Papi e nel 2007, con mia madre Anna Maria e mio fratello Luca, ho donato all’Università degli Studi dell’Insubria l’archivio fotografico di mio padre Vivi (1937-2005), fotografo professionista, specializzato in riprese di opere d’arte, paesaggi e ritratti. Tale archivio è ora collocato presso villa Toeplitz e gestito dall’International Research Center for Local Histories and Cultural Diversities.

Tra le fotografie del fondo, ci sono quattro serie relative ad altrettanti viaggi che mio padre, accompagnato dai genitori, fece tra il 1953 e il 1959, attraversando parte dell’Italia centro-settentrionale (fino a Roma), e documentando città, monumenti, paesaggi e persone. Da esse emerge uno spaccato dell’Italia degli anni Cinquanta piuttosto suggestivo. Relativamente a questi viaggi, nell’archivio familiare, conserviamo alcune cartine, libri che sono serviti a prepararli, e corrispondenza successivamente intercorsa con alcune persone conosciute nelle varie tappe.

Nel 2001 ho avuto l’occasione di poter accompagnare mio padre in un viaggio nell’Appennino parmense, alla riscoperta dei siti in cui sono stati fotografati i soggetti del suo viaggio del 1953. Visitando quei luoghi, abbiamo ritrovato alcune persone che già aveva incontrato nel viaggio precedente. Con nuove fotografie abbiamo documentato i cambiamenti che si erano verificati, e in archivio ci sono anche delle stampe, incorniciate, utilizzate per una mostra avvenuta nel 2003 a Varsi (PR). Il mio ricordo di tale viaggio è ancora vivido, l’esperienza effettuata è stata davvero arricchente, e questo mi spinge a volerla rivivere, coinvolgendo la mia famiglia.

Per questo motivo ho pensato di ripercorrere parte del tracciato del secondo viaggio fatto da mio padre e dai miei nonni nel 1955 (da Varese a Roma e ritorno), con l’intento di ritrovare, sulla traccia dei miei familiari, le località e, nei limiti del possibile, i personaggi incontrati nel loro viaggio, fotografarli di nuovo, e documentare così i cambiamenti e le evoluzioni del territorio e dei costumi. Ritengo realistico progettare una prima tratta, arrivando fino a Pisa. Se il progetto andrà a buon fine, completerò il viaggio e la documentazione relativa in fasi successive.

Per vivere al meglio questa esperienza, intendo usare una bicicletta cargo in mio possesso, una Riese and Muller modello LOAD 60, e viaggiare assieme alle mie due figlie. Questa scelta, oltre che etica e al passo con le problematiche ambientali odierne, rende il viaggio molto simile a quello realizzato ai suoi tempi da Vivi, persona rispettosa e amante della natura, che, con la propria famiglia (cane compreso!), viaggiava in motocicletta side-car.

Inoltre, dato che lui e la sua famiglia praticavano il campeggio libero e spesso si accampavano presso famiglie conosciute lungo il percorso, a volte sostando anche più giorni, sosteremo anche noi accampandoci in tenda, per rendere il viaggio ancora più fedele al precedente di riferimento.
L’esperienza del viaggio potrà essere arricchita da un resoconto breve, corredato da fotografie, pubblicato quotidianamente sulla mia pagina Facebook “Albachiara’s Adventures”. Vorrei anche mettere a disposizione qualche breve video e un filmato riassuntivo finale.

Per la realizzazione di questo mio progetto, sto cercando degli sponsor che mi forniscano un supporto economico, per permettermi di acquisire le attrezzature che ancora mi mancano e di affrontare le spese del viaggio stesso; a tale scopo, ho creare una pagina di crowdfunding.

Per questo mio progetto, sono felice di aver avuto il supporto dell’Università dell’Insubria e del Centro Storie Locali, e spero di poter contribuire a valorizzare un bene che è ora parte del loro patrimonio, e quindi a disposizione di tutti gli interessati.

In particolare, il mio lavoro punta a verificare in loco le identificazioni di luoghi e monumenti (per ora basate, in caso di dubbi, sulle scarne schede di lavorazione e, quando possibile, su ricerche in rete) e confrontare, attraverso il nuovo reportage fotografico, i mutamenti socio-ambientali intervenuti, arricchendo così, e rendendo più viva e attuale, la documentazione esistente.